Critico Flavio De Gregorio :nel 2013 e nel 2015 le creazioni di Sedocco Roberta hanno ricevuto il riconoscimento ufficiale al merito dell’arte e della cultura conferito dall’Accademia Santa Sara di Alessandria. “La partecipazione emotiva dell’artista Roberta Sedocco si evolve nell’insieme tecnico della moltitudine riassuntiva per conto di un dettato intrinseco secondo cui gli intrecci esteriori sono reattivi di una forma che viene ad esser pervasa da assoluta ideologia poetica. Roberta Sedocco quindi diviene complice della figura celata e nel contesto storico vissuto esaspera l’astrazione come un modello novecentista nella cui azione dinamica appaiono riordini cognitivi che portano alla memoria di Scanavino, persuasivo però nell’ambito dell’informale e nella misura cognitiva adatta alla moderazione astratta di un grande come Mario Schifano. Ed è così che la forma della Sedocco condiziona l’assoluta sua adeguatezza al segno incisivo del progresso”.
(Tratto dal catalogo Arte Donna 2016 in collaborazione con Accademia Santa Sara)
(Tratto dal catalogo Arte Donna 2016 in collaborazione con Accademia Santa Sara)
Critico Pompea Vergaro: Agisce con i suoi segni senza dare indicazioni, le sue opere sono senza titolo. Tessute sula tela come la tela di un ragno con intrecci sapienti e lenti, senza un rigore, ma liberi di intersecarsi a seconda delle circostanze, dove il tempo trova da solo la propria dimensione. L’artista non ha fretta, perché tessere è anche attendere mettersi in attesa come Penelope. Ella tesse le fila della vita con uno scuro monocromo evidenziando le difficoltà quotidiane, senza abbandonare quella luce naturale che giunge dallo sfondo.
Critico d'Arte Antonio Castellana :La pittura della Sedocco è resa fluida da un’infinità di varianti che spaziano liberi nell’universo infinito e sconfinato. E’ con il segno che definisce il valore inesauribile delle sue trame in un gioco indissolubile dove il colore ha la sua importanza e la sua rilevanza pittorica. Lo stesso colore che steso attraverso il dripping trasmette un sentimento ed un’emozione passionale che diventa atto liberatorio di uno stato d’animo ma anche gesto giocoso, fantastico ed in continua evoluzione. La Sedocco attraverso la sua fantasia ci conduce verso universi e mondi lontani da riscoprire con la consapevolezza che la conoscenza e la comprensione ci porti ad approfondire gli aspetti più reconditi della nostra personalità . A caratterizzare questo concetto, l’artista riesce ad impossessarsi dei comportamenti degli esseri umani cercando di cambiare il loro corso. Una sorta di arte fantastica che la Sedocco affronta con la decisa volontà di ripercorrere un viaggio che la porti ad esplorare il suo universo dipinto ed agognato. Da questa analisi si comprende come l’artista affronti il problema da un punto di vista soggettivo consapevole della sua capacità intellettiva soprattutto perché ci indica quanto sia importante la sua forza comunicativa. Sicuramente dotata di inventiva e di sensibilità l’artista vede la vita attraverso una sorta di recinzione intergalattica che tesse la sua anima in continua espansione con una personalità aliena da compromessi e da eccessi di comodo chiedendosi continuamente cosa c’è oltre la realtà. La tessitura cromatica dell’artista trova campo libero nella sua creatività, popolando la tela di raffinato talento e senso estetico. In questo modo La Sedocco riesamina la realtà, conferendole grande senso tattico e strategico riportandola nella sua giusta dimensione. Specifica, nelle sue tele, la sua visione dell’universo, riflettendo sullo stesso e sulla sua grandezza con formidabili slanci cromatici e segnici contrassegnati da una luminosità che impreziosisce la tonalità della sua valida narrazione.
Il critico d’arte Laura Rossi. Pittura o scultura?
Abilita’ tecnica e senso dell’ironia si mescolano. I lavori di Roberta vanno oltre e raggiungono una sintesi che racchiude le potenzialità espressive di entrambi le arti.
Può la fantasia conciliarsi con il rigore del metodo?
Certo che si, se si accostano alle rigide teorie matematiche e geometriche per liberarle attraverso un processo di creatività. Roberta studia attentamente i suoi mezzi espressivi e ne osserva le caratteristiche verificando anche le varie ipotesi plastiche.
Eraldo Di Vita. … Se avesse lavorato alla fine degli anni cinquanta questa artista si sarebbe collocata di diritto tra i miti di Fontana e Manzoni in Italia, Pollock negli Stati Uniti e Duchamp in Francia. Gli studi hanno insegnato alla Sedocco ciò che non si deve fare nel campo delle arti figurative, quello cioè di imitare i maestri, e Lei lo ha interpretato in modo mirabile, con le sue composizioni polimateriche, quelle originali tessiture fatte con filamenti di tessuti ed inserimenti di indumenti femminili (reggiseno, mutandine, sottovesti ecc…). Pur non professandosi femminista, la Sedocco esalta la presenza della donna nelle sue opere, ricordandola attraverso quei “manufatti antropomorfi” che un’artistauomo non avrebbe mai avuto il coraggio di usare per non essere tacciato di “Feticismo”. Per Roberta Sedocco questi elementi sono gli unici che nelle sue opere ricordano anche la parte figurativa del quadro, profondamente intriso di astrattismo e concettualismo, di una struttura personalissima che sa emozionare al punto giusto.
Dal 2007 approfondisce la sua ricerca espressiva attraverso l’esplorazione delle tecniche pittoriche, per arrivare all’attuale sperimentazione sospesa fra oggettualità e creatività.
La materia e l’oggetto raccontano un soggetto che non si vede ma si avverte, e si estende, sempre presente, arricchendo con la sua eco la già presente commistione di linguaggi. Indumenti vuoti respirano, descrivendo una presenza, si levano ironici e delicati, apparentemente dimenticati davanti agli occhi dell’osservatore. L’emotività lascia spazio a una leggerezza che possiede una particolare profondità, si leva dall’oggetto indiziale come una corrente delicata, avvolgente, colorata da un monocromo che deriva da una mescolanza, da un movimento esso stesso, la pennellata unita al fruscio della stoffa, al mormorare di un suggerimento, dal porsi di un enigma delicato e, tuttavia, potente. Non è l’oggetto il protagonista della figurazione. Ne è, piuttosto, lo strumento, usato attraverso una personalissima rivisitazione di tecniche e schemi compositivi, riconoscibile, coerente, miracolosamente fresca.
Raffaele De Salvatore. L’arte, ogni periodo, secolo e decennio è stata ed è il mezzo più veloce per comunicare con il prossimo ed emozionarlo, ma dare una definizione ben precisa di cos’è l’Arte sarebbe un’utopia, però, possiamo dire con certezza che l’arte è sperimentazione, emozione, ricerca ed è proprio su quest’ultima che Roberta Sedocco concentra la sua ultima produzione artistica. L’uso del colore molte volte monocromatico, e i svariati materiali usati, fanno di questa artista un segno tangibile di una forte maturazione artistica. Le sue opere si fanno riconoscere come poliedriche visioni e riflessioni meditative derivanti da stati d’animo improntati dalla personale rappresentazione della vita; la ricerca monocromatica e dei materiali risultano in armonia con il delinearsi delle forme. Le opere tessono relazioni che uniscono il suo mondo a quello di un Universo reso visibile dal colore e dalle trame, del reticolo fatto di intrecci di una tensione emotiva, liberando così la figurazione della nostra coscienza collettiva.
Il critico e storico dell’arte Flavio De Gregorio. Nella sua perseverante ed estenuante ricerca multi direzionale , l’artista Roberta Sedocco propone per il riguardante una sua visione oggettiva, da cui in seguito alla relazione tonale con il circostante naturalistico può a tratti modificare. Nella sua struttura creativa, Roberta Sedocco reagisce sempre all’operosità del consumismo in modo tale da far guardare l’attimo evocativo nei suoi dipinti, l’attimo in cui Ella diviene complice delle sue stesse idee e le mette in relazione dinamica col cosmo, proponendo non solo la qualità estetica di notevole interesse ma anche il contesto nel quale l’oggetto è “imprigionato” nel supporto e che mediante un’identita’ certa della pittrice, lo rende distinto e consapevole delle virtuose linee fugaci prospettivamente e decorose nel cauto assenso della metamorfosi cromatica. (Raccolta d’autore 2014 di Flavio De Gregorio)
La chiamata ai pennelli è in alcuni casi forte ed irresistibile, in altri una lenta fascinazione che s'insinua sfogliando libri d'arte e frequentando mostre e musei. I capolavori non lasciano insensibili le anime vocate all'arte, ma prima di decidersi a provare quante esitazioni, quante meditazioni interrotte da un'alzata di spalle: non riuscirò mai a dipingere in tal modo. È inutile, addirittura ridicolo provarci. E il tempo passa. Per fortuna quasi mai la vocazione scompare e spesso riemerge in maniera irresistibile, come è avvenuto nel caso di Roberta Sedocco, neofita sì, ma di passione antica.
Un volta deciso di dedicarsi alla pittura Roberta, come tutti, si è posta il problema di creare un proprio stile, il che non significa ignorare la lezione dei maestri, ma implica la necessità di filtrare spunti e maniere alla luce di una propria sensibilità, che non ha tardato in lei a risvegliarsi e a suggerirle opere che sono l'evidente frutto di una personale presa di possesso dell'arte della raffigurazione. Un'arte che può essere intesa in due modi, quello di tutto dire trasformando il riguardante in un discente da istruire ed educare oppure istituire una multiforme dialettica che offra suggerimenti da parte del pittore con la successiva chiamata in causa del soggetto percipiente, sollevandolo da una posizione passiva ad una attiva. Io ti offro un elemento di analisi, tu dimmi cosa provi, a quali fantasie t'induce la mia sollecitazione. Si tratta di un segno che si è indirizzato sin dall'esordio della sua attività in modo molto netto, tanto che ci troviamo di fronte ad una pittura senza preistoria con sviluppi per linee interne.
Intendo dire che Roberta propone due scelte fondamentali con infinite varianti che restano virtuosisticamente all'interno di un medesimo intendimento. Da un lato c'è un numeroso gruppo di tele, realizzate in acrilico, a volte con l'inserimento di materiali diversi, che rinunciano alla rappresentazione in favore di un astrattismo a casualità relativa; dall'altro un processo di approssimazione alla figura, rappresentata non da un corpo ma da un simbolo dell'intimità femminile: una sottoveste, un reggiseno, degli slip. Talora il corpo della donna viene rappresentato in absentia: manca la figura femminile, sostituita da un top e da uno slip disposti nell'ordine che avrebbero se fossero effettivamente indossati. Si avverte, nella sapiente disposizione di tali oggetti, una seduzione irresistibile, tanto che pare addirittura facile immaginare le splendide forme un attimo prima rivestite da quegli indumenti, e sembra di avvertirne il profumo in un'atmosfera cui alla luminosità della figurazione scenica succede il turbamento del desiderio e della perversione. Tuttavia l'insieme viene trasferito su un livello più alto e meno torbido in virtù della tersa luminosità dei colori scelti, che variano dal semplice rapporto nero-bianco a tinte e mezze tinte assai armoniose. Talora lo schema è una contaminazione fra stilemi da Action Painting e la volontà di suggerire forme di delicata eppur consapevole femminilità.
Nelle composizioni astratte, talora arricchite dall'inserimento di particolari materici, Roberta varia tra la leggerezza di un disegno fine e complesso in cui il ricorso ad interventi di dripping molto calcolati conferisce un felice fattore di relativa casualità in una impaginazione calibratissima, di segno sottile. Altre volte il segno si fa più energico e vigoroso sino a ricordare le sciabolate di Hans Hartung. In alcuni casi, da indicare fra le migliori riuscite dell'artista veneta, l'astrazione maschera con discrezione il desiderio di una rappresentazione del mondo attraverso geometrie di grande complessità e di magnifica resa pittorica.
Roberta Sedocco è un'artista di sicuro talento con preziose componenti di originalità e che oltre la superficie del quadro esiste una personalità ricca, generosa e vibrante.
[Prof. Aldo Maria Pero]
Recensione critica della Prof.ssa Liliana Nobile. Nello sperimentare e nel saper accostare i diversi materiali l’artista Roberta Sedocco perviene ad un’interpretazione geometrica armonica dai forti accenti emotivi. Gli elementi corporei fissati in modo rigoroso sembrano in divenire, come se l’intreccio di fili rossi, tesi su fondo bianco, non fossero lì per contraddire la purezza del colore di base, bensì per animarlo e renderlo intriso di passione. Il lavoro geometrico è al contempo statico e comunicativo, perché così sono gli intrecci degli stati d’animo, degli incontri umani, della seduzione della mente, anche se la fermezza architettonica sembra una provocazione per l’osservatore che è chiamato a leggervi quello che la complessità del vivere non vuole rilevare. Provocazione d’artista, dunque, che con la sua scrittura segnica, apparentemente ordinata e rassicurante, tocca le corde dell’altrui sensibilità, a cui Roberta Sedocco mira.
Il critico d’arte Dino Marasà commenta una sua opera: La tessitura cromatica dell’artista trova campo libero nella sua fantasia, popolando la tela di raffinato talento e senso estetico. Roberta Sedocco rielabora la realtà, conferendole grande spessore romantico e lirismo accentuato. Chiarifica, nelle sue tele, la sua visione del mondo, riflettendo sullo stesso e sulla sua grandezza con formidabili slanci cromatici e segnici. Essi sono supportati da una luminosità che impreziosisce la totalità della sua valida narrazione.
Il critico Gabriella Nievo commenta alcune sue opere: Con le sue composizioni polimateriche la pittrice ci conduce verso dimensioni simboliche che vibrano di un’espressione libera e fluente. L’uso del colore con il dripping, l’inserimento di oggetti in vinile o filamenti di tessuto, l’intreccio screziato del colore puro, trasmettono un sentimento sensuale della pittura che diventa atto liberatorio di uno stato d’animo ma anche gesto ludico, fantasioso ed in continua evoluzione. Roberta Sedocco libera la sua fantasia creativa che nasce dalla curiosità di andare oltre la banale rappresentazione della realtà. Con la sua arte offre all’osservatore una dimensione libera dal rigore della forma a vantaggio della gestualità.
Il critico Salvatore Russo commenta una sua opera: “A caratterizzare quest’opera è la contaminazione segnica e cromatica. Valori antinomici come il bianco e il nero caratterizzano questa composizione. Il voler contaminare un abito che si presenta casto. Uno “sporcare” che ci indica quanto sia importante la forza comunicativa dell’artista. Ad elementi “contaminati” vengono legati elementi “altri” come la collana e il bracciale di perle che “agiscono” secondo coscienza propria.
Un volta deciso di dedicarsi alla pittura Roberta, come tutti, si è posta il problema di creare un proprio stile, il che non significa ignorare la lezione dei maestri, ma implica la necessità di filtrare spunti e maniere alla luce di una propria sensibilità, che non ha tardato in lei a risvegliarsi e a suggerirle opere che sono l'evidente frutto di una personale presa di possesso dell'arte della raffigurazione. Un'arte che può essere intesa in due modi, quello di tutto dire trasformando il riguardante in un discente da istruire ed educare oppure istituire una multiforme dialettica che offra suggerimenti da parte del pittore con la successiva chiamata in causa del soggetto percipiente, sollevandolo da una posizione passiva ad una attiva. Io ti offro un elemento di analisi, tu dimmi cosa provi, a quali fantasie t'induce la mia sollecitazione. Si tratta di un segno che si è indirizzato sin dall'esordio della sua attività in modo molto netto, tanto che ci troviamo di fronte ad una pittura senza preistoria con sviluppi per linee interne.
Intendo dire che Roberta propone due scelte fondamentali con infinite varianti che restano virtuosisticamente all'interno di un medesimo intendimento. Da un lato c'è un numeroso gruppo di tele, realizzate in acrilico, a volte con l'inserimento di materiali diversi, che rinunciano alla rappresentazione in favore di un astrattismo a casualità relativa; dall'altro un processo di approssimazione alla figura, rappresentata non da un corpo ma da un simbolo dell'intimità femminile: una sottoveste, un reggiseno, degli slip. Talora il corpo della donna viene rappresentato in absentia: manca la figura femminile, sostituita da un top e da uno slip disposti nell'ordine che avrebbero se fossero effettivamente indossati. Si avverte, nella sapiente disposizione di tali oggetti, una seduzione irresistibile, tanto che pare addirittura facile immaginare le splendide forme un attimo prima rivestite da quegli indumenti, e sembra di avvertirne il profumo in un'atmosfera cui alla luminosità della figurazione scenica succede il turbamento del desiderio e della perversione. Tuttavia l'insieme viene trasferito su un livello più alto e meno torbido in virtù della tersa luminosità dei colori scelti, che variano dal semplice rapporto nero-bianco a tinte e mezze tinte assai armoniose. Talora lo schema è una contaminazione fra stilemi da Action Painting e la volontà di suggerire forme di delicata eppur consapevole femminilità.
Nelle composizioni astratte, talora arricchite dall'inserimento di particolari materici, Roberta varia tra la leggerezza di un disegno fine e complesso in cui il ricorso ad interventi di dripping molto calcolati conferisce un felice fattore di relativa casualità in una impaginazione calibratissima, di segno sottile. Altre volte il segno si fa più energico e vigoroso sino a ricordare le sciabolate di Hans Hartung. In alcuni casi, da indicare fra le migliori riuscite dell'artista veneta, l'astrazione maschera con discrezione il desiderio di una rappresentazione del mondo attraverso geometrie di grande complessità e di magnifica resa pittorica.
Roberta Sedocco è un'artista di sicuro talento con preziose componenti di originalità e che oltre la superficie del quadro esiste una personalità ricca, generosa e vibrante.
[Prof. Aldo Maria Pero]
Recensione critica della Prof.ssa Liliana Nobile. Nello sperimentare e nel saper accostare i diversi materiali l’artista Roberta Sedocco perviene ad un’interpretazione geometrica armonica dai forti accenti emotivi. Gli elementi corporei fissati in modo rigoroso sembrano in divenire, come se l’intreccio di fili rossi, tesi su fondo bianco, non fossero lì per contraddire la purezza del colore di base, bensì per animarlo e renderlo intriso di passione. Il lavoro geometrico è al contempo statico e comunicativo, perché così sono gli intrecci degli stati d’animo, degli incontri umani, della seduzione della mente, anche se la fermezza architettonica sembra una provocazione per l’osservatore che è chiamato a leggervi quello che la complessità del vivere non vuole rilevare. Provocazione d’artista, dunque, che con la sua scrittura segnica, apparentemente ordinata e rassicurante, tocca le corde dell’altrui sensibilità, a cui Roberta Sedocco mira.
Il critico d’arte Dino Marasà commenta una sua opera: La tessitura cromatica dell’artista trova campo libero nella sua fantasia, popolando la tela di raffinato talento e senso estetico. Roberta Sedocco rielabora la realtà, conferendole grande spessore romantico e lirismo accentuato. Chiarifica, nelle sue tele, la sua visione del mondo, riflettendo sullo stesso e sulla sua grandezza con formidabili slanci cromatici e segnici. Essi sono supportati da una luminosità che impreziosisce la totalità della sua valida narrazione.
Il critico Gabriella Nievo commenta alcune sue opere: Con le sue composizioni polimateriche la pittrice ci conduce verso dimensioni simboliche che vibrano di un’espressione libera e fluente. L’uso del colore con il dripping, l’inserimento di oggetti in vinile o filamenti di tessuto, l’intreccio screziato del colore puro, trasmettono un sentimento sensuale della pittura che diventa atto liberatorio di uno stato d’animo ma anche gesto ludico, fantasioso ed in continua evoluzione. Roberta Sedocco libera la sua fantasia creativa che nasce dalla curiosità di andare oltre la banale rappresentazione della realtà. Con la sua arte offre all’osservatore una dimensione libera dal rigore della forma a vantaggio della gestualità.
Il critico Salvatore Russo commenta una sua opera: “A caratterizzare quest’opera è la contaminazione segnica e cromatica. Valori antinomici come il bianco e il nero caratterizzano questa composizione. Il voler contaminare un abito che si presenta casto. Uno “sporcare” che ci indica quanto sia importante la forza comunicativa dell’artista. Ad elementi “contaminati” vengono legati elementi “altri” come la collana e il bracciale di perle che “agiscono” secondo coscienza propria.